Letture in libertà

Certo, adoro leggere.

E’ una passione tormentata, che reclama molto più degli scampoli di tempo che sottraggo alle mie giornate (in) operose.

Leggere, sprofondare fra le righe, perdendomi nelle pagine di storie possibili e realizzabili, dimentico dei problemi di una giornata qualunque.

Saggi, ricostruzioni, tutto può andare bene, anche un romanzo, in tempi di disperazione.

Il sapere dovrebbe essere un bene pubblico, cui accedere indipendentemete dai soldi che (non) si hanno in tasca.

Ecco quindi, qualche collegamento a libri, ebook, documenti liberamente scaricabili online, giusto per riempire le grigie giornate di questo umido inverno:

UNIVERSITY OF VIRGINIA’S E-BOOK LIBRARY for the MS READER and PALM Devices

Il sito contiene circa 1.800 libri, liberamente disponibili, in formato MS Reader e Palm. Orientato alla letteratura americana, contiene classici, quali Shakespeare, la Bibbia e molto altro.

Reti Medievali

Citando la presentazione della biblioteca, presente nelle pagine del sito Reti Medievali…

RM Biblioteca costituisce una biblioteca digitale specializzata in studi medievali. Essa consente un facile accesso ai testi e ne favorisce la diffusione.

La biblioteca è organizzata in tre sezioni:

* Scaffale, che raccoglie sul sito di RM i saggi pi significativi della produzione scientifica degli studiosi che collaborano all’iniziativa e ne condividono gli scopi.
* Testi nel web, che è invece un repertorio selezionato di studi di carattere scientifico pubblicati nel web al di fuori di riviste e di raccolte strutturate e dunque dispersi. RM segnala questi materiali attraverso un link.
* Bibliografie, che raccoglie i link a tutti i diversi strumenti bibliografici presenti su RM.

Sono attualmente disponibili 851 testi di 443 autori:
634 testi di 282 autori in Scaffale – 217 testi di 161 autori in Testi nel web
(dati aggiornati al 16 gennaio 2005).

Non dimenticate di fare un salto nella sezione “E-book”.

Storia Moderna – Sezione Saggi

Raccolta di collegamenti a saggi sulla storia moderna, liberamente disponibili su web.

S. Agostino – tutte le opere, in italiano

Beh, come potete ben arguire, vi trovate di fronte all’intera raccolta delle opere di S. Agostino, collegate a questa pagina da tutto il web. Le opere sono tradotte in italiano.

Per ora, basta. Non trovo i segnalibri su altri siti che avevo visitato in passato.
Appena ricordo per quali lidi sono passato e cosa ho visto, posto nuovamente questa lista, aggiornandola.

Buona lettura.

MyFi, il primo radio walkman satellitare è fra di noi

Le radio via internet e anche quelle satellitari sono una vera e propria manna. Diciamolo.

A differenza delle radio in FM che spopolano nel patrio etere, queste stazioni che viaggiano su media alternativi sono decisamente più varie e mettono a disposizione dell’ascoltatore canali dedicati alle “peggio” cose.

Peggio cose? Beh, diamo un’occhiata ai canali di XM, una radio satellitare con oltre 2 milioni di iscritti:

  • Special X Pop & Hits – Just Plain Wierdness
  • The Torch – Christian Christian Music that Rocks
  • Bluegrass Junction Country – From Bluegrass to Newgrass
  • Si, lo so, non ne potete fare a meno! Ma prima o poi uscirete di casa, non avrete sotto mano un ricevitore satellitare radio o internet e dovrete soffrire nel dolore di non poter sentire cotanta bellezza.

    MyFi

    Ora, se proprio volte farvi male, sappiate che Delphi ha prodotto MyFi, il primo ricevitore radio satellitare walkman, fatto apposta per sintonizzarvi sui canali di XM.

    C e n t o t r e n t a canali di musica a portata di mano e 5 ore di registrazioni direttamente sul disco da 128 Mb incorporato, giusto per non perdersi lo spettacolo in caso di mancata copertura.

    Siete contenti? Si? Ok, iniziate a sborsare 350$. Contenti? Si? Ok, iniziate a sborsare 10$ al mese per l’abbonamento ai vari canali radio.

    Contenti? Si? Ma…insomma…ancora non avete imparato?

    EUUIUA le suonerie giapponesi!

    Se tutte le suonerie fossero così…ad averne!

    Cosa? Ahem…iniziamo con una testimonianza…

    Ragazza giapponese

    Ho ascoltato la suoneria per una intera settimana, pensando che fosse un imbroglio”, queste le parole di Chieri Nakayama diciannovenne pin-up model. “Ma, incredibilmente, il mio torace è cresciuto da 87 a 89 centimetri!”

    Ma di quale suoneria stiamo parlando?

    Della suoneria accresci seno creata da Hideto Tomabechi, famoso per avere curato, una decina di anni fa, alcuni adepti della setta AUM Shinrikyo, nota per l’attentato al Sarin nella metropolitana di Tokyo.

    Ma come funziona? Citiamo Hideto Tomabechi:

    “La maggior parte di voi penserà che si tratti di una menzogna, ma le tecniche impiegate nel processo [di accrescimento del seno n.d.r.] sono conosciute già da tempo e sono il risultato delle ricerche che ho condotto negli anni ’80 e ’90”.

    In pratica…

    “[Nella suoneria n.d.r] Utilizzo dei suoni che costringono la mente e il corpo a muoversi inconsciamente. E’ una tecnica che implica effetti subliminali”.

    E sono soldi, visto che le suonerie per i cellulari, o chakumero come sono chiamate in giapponese, sono diffusissime presso le decine di milioni di teenager del sol levante, tanto che le compagnie telefoniche per poche centinaia di yen al mese consentono di scaricare sempre nuove melodie per arricchire e ravvivare il proprio telefonino.

    Yuichi Tsujimoto, un portavoce di Mediaseek azienda che offre online la suoneria di Tomabechi, non nasconde la soddisfazione per il nuovo gingillo mediatico:

    “Non abbiamo dato alcun risalto pubblicitario alla suoneria, quindi penso che il suo successo sia dovuto a un vero e proprio passa parola”. Abbiamo addirittura ricevuto un’email da un utente che affermava di avere ascoltato la melodia ogni notte prima dia andare a letto e di aver visto crescere il proprio seno”.

    Dove sta, dove sta??? Ahem…mia cara…ho un regalino per te…firulì, firulà…

    Vacanze romane

    Roma, sole cocente.

    Sono in giro con la mia macchinuzza e il cuginetto, che come al solito ha preso appuntamenti a orari impossibili con frequenze improbabili.

    Veniamo dalla provincia di Benevento, con una Bravo 1200. Ora, o partiamo alle 6 del mattino, o alle 9:30 non saremo mai in un posto sperduto alla periferia di Roma, luogo di cui non conosciamo le coordinate e le vie di accesso. Ma lui, imperterrito, continua a fissare appuntamenti che non possono essere mantenuti.

    Siamo all’appuntamento. Giusto 1 ora e mezza di ritardo, nulla di pi?lefona la persona con la quale abbiamo il secondo appuntamento. Ovviamente, siamo gi?n ritardo anche su questo.

    “Ok, va bene, facciamo per le due!”, esclama inveterato il cugino.

    “…no…ma che dici, digli che arriviamo alle 14:30: è l’una e non ci siamo ancora accommiatati dai nostri interlocutori. Fai le due e mezza, non sappiamo nemmeno dove ci troviamo ora e nessuno di noi due conosce Roma. Prendi tempo…”, suggerisco io.

    “No, no. Alle 15 ha un altro appuntamento e dobbiamo prima parlare di alcune cose”.

    Ore 13:30.

    Siamo sulla Tangenziale Est, io di Est conoscevo solo la tangenziale di Milano, ero convinto che a Roma esistesse solo il Grande Raccordo Anulare.

    Pieno di benzina.

    “Si va di qua per il Grande Raccordo Anulare”, esclama impaziente il cugino.

    “E da cosa l’arguisci, visto che non ci sono cartelli che indichino una tale evenienza?”, ribatto io.

    “Me lo ricordo dall’altra volta, quando ci eravamo persi sulla tangenziale Est”.

    Bene, ricordavo il posto, non ricordavo si chiamasse tangenziale Est. Andiamo bene…

    Proseguiamo sulla tangenziale, fra le proteste del cugino.

    Squilla il telefono, è il cliente che abbiamo lasciato da poco.

    “Prendi tu la telefonata, io sto mangiando un panino”, dice il parente.

    “Ma se ci stai trattando tu con questa persona! E poi sto guidando”, rispondo io.

    “Sto mangiando!”

    Prendo il telefono, giusto in tempo per vedere una enorme insegna che indica l’uscita per il Grande Raccordo Anulare. Ovviamente, con una mano sul volante e l’interlocutore nell’orecchio, glisso l’uscita.

    Proprio non ci riesco a lanciarmi in uno slalom nel traffico romano, parlare con un cliente e tenere a bada le lamentele del cugino.

    Il cugino sbraita.

    Ah! ricordo che questo posto, a detta del parente, si trova all’EUR.

    Taglio per le vie del centro, direzione EUR. Il cugino ringhia inferocito “Torna sul Grande Raccordo Anulare”.

    Fa caldo, ma perché non si calma un po?

    A un certo punto, iniziamo a vedere stupende costruzioni romane, ruderi e monumenti che sanno di antico.

    “Che bello!”, esclamo io.

    “Ma ndo cazzo siamo finiti! Siamo nel centro storico!”, ribatte lui

    Cerco di minimizzare e cerco una via di uscita verso l’EUR.

    A un certo punto si staglia di fronte a noi un’arena…

    “Cazzo, mi hai portato al Colosseo!”, inveisce il cugino.

    Tattica evasiva, minimizzare l’accaduto…

    “Ma no, figurati. E’ un’arena qualunque. Roma è piena di arene!”

    Giro, mi trovo in piena zona a traffico limitato, davanti al colosseo, insieme ai taxi, dietro agli autobus, di fronte ai carabinieri, accanto ai cavalli!

    In sequenza sfilano:

    Altare della pace
    Ara coeli
    Colosseo
    Ruderi non identificati
    Viale dei fori imperiali
    Conventi e convitti

    Insomma, una debacle totale del mio senso dell’orientamento. Pi?to di uscire, pi?si parano di fronte pezzi di storia dell’impero!

    Per tenere tranquillo il cugino, gli do retta e giro per le strade che mi indica.

    Sfrecciamo di fronte a:

    Palazzi dell’INA
    Sede BNL
    Sede UniCredit

    Poi, piano piano, arriviamo al Grande Raccordo Anulare, quasi vicini alla nostra meta. Poche uscite e siamo arrivati dal cliente.

    Ore 14:33

    Incontriamo il cliente.

    “Errico, lo sapevo che di te non mi dovevo fidare. Sei in ritado di mezz’ora”, dice il cliente

    Errico mi guarda male…

    “Te l’avevo detto io di dire alle 14:30”, rispondo candidamente io.

    E aggiungo, perfido…

    “Se avessi detto alle 14:30, avremmo ritardato solo di 3 minuti. E nel traffico di Roma è comprensibile”.

    Italiano approssimativo compreso, giusto per farlo incavolare un poco di più.

    Au revoir!

    A volte lo è

    A volte il telefono è proprio una bella invenzione.

    Ma solo a volte.

    Per il resto, è solo uno strumento e, francamente, piuttosto inopportuno.