Ancora Vista, non ci posso credere…

Da Engadget:

Run for the hills, everybody, Windows Vista has been proven vulnerable to the hax0rs mere days after its release — Steve Ballmer should clearly just give up now and resign while he still has a bit of dignity left. Or not. The vulnerability in question is hardly a hack at all, at least of the traditional variety, instead this one relies on you turning up your speakers and leaving your microphone on. See, the new Windows Speech Recognition in Windows Vista has all sorts of new abilities, but unlike Mac OS speech recognition of yore, no keyword is required to make your computer start listening to what you have to say, meaning any stray word could be interpreted as a command by Windows if it has the right tone and is within Vista’s repertoire. Microsoft also hasn’t done anything to ensure speech recognition doesn’t listen to the sounds coming out of your computer via the speakers, all of which means that if you visit a malicious website with the speakers turned up and the mic turned on (and Speech Recognition loaded, of course) an audio file could wake SR, open Windows Explorer, delete the documents folder and then empty the recycle bin. Not exactly the most likely of occurrences, but certain security types are already up in arms, and Microsoft has confirmed the potential problem, but merely recommends users turn of their speakers and/or microphone, along with killing any apps trying to attack them with such verbage. Not the greatest vote of confidence, so perhaps we’ll be seeing a fix for this from Microsoft before too long.

Insomma, per intenderci, basta che uno lasci casse e microfono aperti e che vada su un sito che riproduca un file audio contenente una serie di istruzioni. A questo punto, l’audio uscito dalle casse rientra dal microfono, viene processato come una serie di comandi ed eseguito.

E Microsoft conferma.

Ridicolo.

Longhorn fuori dalla finestra con vista…

Secondo questo interessante articolo di SmartOffice News, il codice di Longhorn è stato buttato alle ortiche da Allchin, co-direttore della divisione Prodotti Platform e servizi, per ripartire da uno stile di programmazione davvero nuovo per Microsoft: invece di sviluppare parti di codice separate, create da programmatori diversi e poi assemblate in un nuovo programma, si è deciso di partire alla “Linux way”. Come? Iniziando da un kernel minimale e aggiungendo di volta in volta le funzioni necessarie.

Riporto solo alcuni estratti dall’articolo:

Gli ingegneri di microsoft lo stavano costruendo (Longhorn, ndr.) proprio nel modo in cui avevano sempre creato programmi. Ogni singolo programmatore fra le migliaia (impiegate da Microsoft, ndr.), creava il proprio pezzo di codice, che veniva assemblato (insieme agli altri, ndr.), in un programma raffazzonato. Ma Longhorn/vista era troppo complesso: Microsoft doveva iniziare da capo, disse Allchin a Gates.

E quale è stato questo “nuovo inizio”?

Quindi, secondo (quanto riportato da, ndr.) il Wall Stret Journal, Microsoft percorse la strada di Linux, sviluppando prima un kernel solido per ciò che ora viene chiamato Vista. Ora, sta aggiungendo le funzionalità che desidera, una per una

E che dire di WinFS, il rivoluzionario filesystem di Windows prossimo venturo, che aiuterà a organizzare e recuperare le informazioni salvate nei supporti?

WinFS era così problematico che gli ingegneri iniziarono a discutere se fossero in grado di fa “volare il maiale”. Immagini di maiali con le ali iniziarono ad apparire nelle presentazioni e negli uffici.

Questo nuovo inizio potrebbe spiegare anche la riorganizzazione in seno a Microsoft…

La crisi di Longhorn aiuta a spiegare la radicale ristrutturazione che il CEO di Microsoft Steve Ballmer ha annunciato recentemente per riorganizzare la società in tre grandi unità aziendali. Un obbiettivo fondamentale è di forzare Microsoft a essere più agile nel produrre e distribuire il software.

Ma perché Microsoft incorre in questo genere di problemi? Possibile che si renda conto solo dopo averci messo mano che un programma è diventato ingestibile?

Le riforme di Allchin si rivolgono a un problema che Microsoft si porta dietro dagli inizi. La vecchia scuola di computer science poneva richiedeva pratiche di scrittura di codice metodiche per assicurarsi che i grandi computer usati dalle banche, dai governi e dagli scienziati non si bloccassero. Ma quando i personal computer spiccarono il volo negli anni ’80, le aziende come Microsoft non avevano tempo per tutto questo (per le pratiche di scrittura metodiche, ndr.). Gl utenti PC volevano delle funzionalità belle e utili in fretta. Tolleravano — o non notavano — i bachi che affliggevano il codice. I problemi potevano sempre essere corretti con una patch. Con ogni patch e ogni miglioramente, divenne più difficile allegare nuove funzionalità al software dato che il nuovo codice aveva effetti imprevedibili su tutto il resto.

Non male vero? Pigia e ripigia, il codice esplode…