Della opacità, secondo intervento

Abbiamo visto come giocare con le immagini e i link, in modo da renderli trasparenti in maniera “sensibile” al nostro mouse. Ora, facciamo un ulteriore passo, manipolando testo e sfondo di un DIV, in per ottenere effetti tipografici.

Gli effetti di trasparenza applicati al testo

Iniziamo con l’applicare diversi gradi di opacità al testo, facendolo giocare sullo sfondo. Non è difficile.

L’opacità del testo

Se l’oggetto è un elemento contenitore, allora l’effetto risulta come se il contenuto dell’elemento contenitore venisse sfumato sullo sfondo, usando una maschera in cui il valore di ogni pixel (della maschera) è il valore di opacità indicato.

Questo testo è di colore nero, con un valore di opacità al 50%

Vediamo il codice utilizzato per ottenere questo effetto:

Da notare che abbiamo aggiunto width:100 dato che l’opacità funziona solo tramite il posizionamento o il layout indicato (in Internet Explorer). Un valore di width o height, un float o qualcosa d’altro che consenta al navigatore di elaborare un posizionamento attiverà l’effetto.

Definire l’opacità dello sfondo

Nero e Bianco

LO SFONDO E’ BIANCO
Lo sfondo è un elemento da tenere ben in considerazione nell’utilizzo dell’effetto di opacità. Se non utilizzassimo un colore di sfondo (noi abbiamo usato white), le estremità del testo potrebbero risultare seghettate. Impostare il colore a transparent non sempre funziona.

…questo assomiglia ad alcuni
titoli o sotto titoli che siamo abituati a vedere
in una
rivistaimpaginata…

DIV
Il testo qui sulla destra è un div in cui il testo è di colore black e lo sfondo white. L’opacità del div è 50 e width è a 150px.

SPAN
L’elemento span all’interno del div ha un’opacità a 25. Le estremità non dovrebbero risultare seghettate. Il padding a 10 pixel nello span è stato utilizzato per non perderci il fondo della g in rivistaimpaginata.

FUORIUSCITA DEL TESTO
Se forzato, il testo sforerà la larghezza di 150px e, naturalmente, i navigatori non gestiscono la fuoriuscita tutti allo stesso modo. Non preoccupiamoci dello sforamento e scriviamo rivistaimpaginata tutto attaccato, in modo da esplorare da vicino l’effetto di fuoriuscita.

Per ottenere questo tipo di impaginazione, copiate il seguente codice:

L’opacità del paragrafo

Rosso Mattone e Bianco

P
In questo esempio useremo il marcatore di Paragrafo

al posto del

. Il codice è lo stesso che abbiamo appena visto, solo abbiamo sostituito div con p e cambiato il colore da black a maroon.

…questo assomiglia ad alcuni titoli o sotto titoli che siamo abituati a vedere
in una rivistaimpaginata… Spaziatore da 150 pixel di larghezza

Il codice è lo stesso, solo abbiamo utilizzato il marcatore di paragrafo invece di quello del div. Alla fin fine, potrebbe addirittura risultare più semplice da comprendere per chi non è addentro alle complicazioni e idiosincrasie dei CSS.

Abbiamo utilizzato, per questo paragrafo, un bordo di 2px, nero a puntini, e lo stesso abbiamo fatto attorno all’area da 150px, qui sulla destra.

La larghezza che abbiamo definito per la trasparenza dei titoli è di 150 pixel, ma abbiamo intenzionalmente unito le parole rivistaimpaginata per mostrare che il testo non rimane necessariamente confinato nello spazio indicato.

Lo Spaziatore da 150 pixel di larghezza all’interno della parte destra del paragrafo mostra un’immagine che è larga esattamente 150 pixel: possiamo così vedere dove sarebbe finito il nostro paragrafo se non avessimo unito le parole rivistaimpaginata formando un testo troppo lungo per rimanere confinato.

Definire l’opacità nei CSS

Come facciamo a definire il carattere di opacità all’interno dei nostri CSS?

…questo è
lo stile p.pulltrans definito nel file stile1.css CSS che trovate qui
e può variare nel tempo…………..

P.pulltrans {
color:black;
width:150px;
background:white;
filter:alpha(opacity=50);-moz-opacity:.50;
opacity:.50;
float:right;
margin-top:10px;
margin-bottom:10px;
margin-left:10px;
font-size: 28px;
line-height:26px;
text-align: right;
}

Quello che vedete è un semplice ma flessibile stile CSS, definito come p.pulltrans nel file di stile esterno. Da notare che questo file va caricato insieme alla pagina tutte le volte che questa deve essere visualizzata al navigatore. Quindi, se pensate di usarlo molto spesso, inseritelo nel foglio di stile principale del vostro sito.

Il codice da copiare nella pagina html è molto semplice e non ci sono parti superflue, tant’è che probabilmente ci converrebbe utilizzarlo come stile in linea.

Per l’esempio dei titoli appena visti, abbiamo aggiunto un marcatore e un , mentre per dare un po’ di vivacità abbiamo introdotto la definizione style="color:navy" per superare aggirare il colore nero predefinito e avere un bel testo azzurro.

Il codice da inserire nella nostra pagina, sarà quindi:

Bene, per ora è tutto. Fate qualche esperimento, giocate un po’, magari andate a dare un’occhiata al sito da cui ho tradotto questa guida e fra qualche giorno ci risentiremo, per approfondire ulteriormente l’interazione fra testo e immagini per il tramite dell’opacità.

I computer nei film…

Come vengono rappresentati i computer nei film?

  • Gli elaboratori di testo non mostrano mai un cursore;
  • Non viene mai usata la barra spaziatrice quando si scrivono frasi anche lunghe;
  • Qualsiasi monitor mostra caratteri alti almeno un pollice;
  • Le informazioni più importanti vengono mostrate in una finestra a parte giusto nel centro dello schermo, ma non c’è mai un bottone di OK o un qualsiasi altro modo per sbarazzarsene;
  • I computer più avanzati, tipo quelli utilizzati dalla NASA, dalla CIA, o da qualche istituzione governativa, avranno sempre delle interfacce grafiche di facile comprensione. Quelli che non hanno un’interfaccia grafica, possiedono delle shell testuali estremamente potenti che possono interpretare ed eseguire correttamente i comandi scritti nella lingua originale del film;
  • Corollario: potete accedere a qualsiasi informazione di vostro gradimento semplicemente digitando “ACCEDI AI FILE SEGRETI” sulla tastiera;
  • Allo stesso modo, potete infettare un computer con un virus distruttivo, semplicemente scrivendo “CARICA IL VIRUS” (vedi il film “Fortress”);
  • Tutti i computer sono connessi. Potete accedere alle informazioni contenute nel desktop di un tipo, anche se il computer è spento.
  • I computer potenti fanno sempre “beep” quando premete un tasto o quando cambia una schermata. Alcuni computer, inoltre, rallentano la visualizzazione delle informazioni in modo da non andare più velocemente di quanto voi siate in grado di leggere.
  • Quelli davvero più avanzati possono anche emulare il suono di una stampante ad aghi. (vedi “Caccia a Ottobre Rosso” o “Alien”);
  • Tutti i pannelli di un computer sono attraversati da migliaia di volt e da punti luminosi appena sotto la superficie. I malfunzionamenti sono indicati da bagliore improvviso, una nuvoletta di fumo, una doccia di scintille e un’esplosione che vi costringe a indietreggiare;
  • Corollario: inviare dei dati a un modem/streamer/stampante più velocemente di quanto questi si aspettino li farà esplodere;
  • Se smettete di scrivere al computer e ve ne andati, questo si spegnerà facendovi perdere tutti i dati (date un’occhiata ai crediti iniziali di “Caccia a Ottobre Rosso”);
  • Un hacker è sempre in grado di procurarsi il computer più sensibile al mondo prima di introdursi in un sistema e di indovinare la password segreta in due tentativi;
  • Qualsiasi errore di PERMESSO NEGATO ha una funzione di CONTROLLO MANUALE che può risolvere il problema (vedi “Demolition man” e un numero infinto di altri film);
  • Calcoli complessi e il caricamento di grandi quantità di dati verranno sempre eseguiti in tre secondi. I modem usati nei film (specialmente quelli wireless che bisogna utilizzare quando si è in macchina) di solito sembrano traspettere i dati alla velocità di due GigaByte al secondo;
  • Quando la centrale di energia/sito missilistico/o qualsiasi altra cosa, va in surriscaldamento, tutti i pannelli di controllo esploderanno insieme a tutto l’edificio;
  • Se un disco contiene dati criptati vi verrà automaticamente chiesta una password appena cercherete di accedervi;
  • Non importa di quale tipo di disco si tratti, sarà leggibile da qualsiasi sistema al quale lo colleghiate. Tutti i programmi saranno utilizzabili da qualsiasi tipo di computer (vedi “Independence Day”;
  • Più è sofisticato l’apparecchio, più bottoni si ritrova ad avere (vedi “Aliens”). Tuttavia, tutti quanti devono essere stati istruiti a puntino, visto che su nessun tasto appare l’ombra di un’etichetta ;
  • La maggior parte dei computer, non importa quanto siano piccoli, sono in grado di produrre animazioni grafiche tridimensionali estremamente realistiche, a partire dai pochi dettagli inseriti dall’utente. Basta anche non indicare alcunché, fanno tutto loro.
  • I portatili, per qualche strana ragione, sembrano sempre avere delle capacità da video telefono assurde, unite alla potenza di calcolo di un CRAY;
  • Tutte le volte che un personaggio guarda lo schermo, l’immagini è talmente brillante che riflette sul suo volto (vedi “Alien”, “2001”, “Jurassic Park”;
  • In ogni caso, quando si tratta di far funzionare un nuovo computer di tipo sperimentale, sono necessari la Scala di Jacob (avete presente quegli archi voltaici che salgono rincorrendosi fra due aste?) o il Generatore di Van Der Graaf, anche se questi apparecchi non servono a niente nella vita reale.
  • Chiunque può impartire un qualsiasi insieme complesso di comandi premendo pochi tasti (vedi “Star Trek”);
  • Nei film, internet è in grado di collegarvi a qualsiasi cosa. Potete modificare i dati relativi a un conto bancario, cercare all’interno del registro di un hotel, esaminare gli archivi criminali della polizia, cercare (e apportare modifiche) all’interno del database delle patenti di guida, modificare i dati sanitari e molto, molto di più, semplicemente usando internet! (vedi “The Net”) ;
  • Distruggere un monitor inibisce il funzionamento dell’intero sistema (vedi “Speed”);
  • Potete lanciare missili nucleari da qualsiasi stanza da letto semplicemente utilizzando un modem analogico, ma solo se conoscete l’unica password di accesso (vedi “War Games):

[Da Annoyances.org]

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Della opacità

Sul sito di Mandarin Design, trovo un’interessante digressione su come utilizzare l’alfa blending nei css in modo da giocare con gli effetti di trasparenza.

Purtroppo, solo per Mozilla (anche Firefox) e Internet Explorer.

L’opacità può essere considerata come un’operazione di post processazione, ovvero dopo che un elemento è stato disegnato a video, il valore di opacità determina quanto quest’ultimo venga sfumato all’inteno di una immagine composita. Il valore di opacità attribuito tramite i CSS a un elemento può andare da 0.0 (trasparenza completa) a 1.0 (opacità completa) e ogni numero al di fuori di quest’arco verrà riportato al suo interno. Se l’oggetto è un elemento contenitore, l’effetto sarà applicato ai suoi contenuti come se venissero sfumati sullo sfondo, usando una maschera in cui il valore di ogni pixel (della maschera) è il valore di opacità indicato.

Qualche esempio

Il punto di partenza sarà la mia immagine in formato manga, giusto per avere qualcosa di brutto che non possa essere ulteriormente peggiorato dai nostri esperimenti:

Ora, giochiamo un po’.

Iniziamo a sfumare

Prendiamo l’immagine precedente e mettiamola in una serie di sfumature, partendo da un’opacità al 25% e salendo di 25% ogni volta:

Simpatico, vero? Ecco il codice che potrete inserire nelle vostre pagine e adattare:

Da notare che è stato utilizzato del codice specifico per il browser Mozilla moz-opacity, che con Firefox non si rende necessario. Meglio, comunque, utilizzarlo per una piena compatibilità con le versioni più vecchie di Mozilla.

Opacizziamo al passaggio del mouse

Definiamo alcune classi CSS che ci consentano di modificare l’opacità degli oggetti al passaggio del mouse:


E ora creiamo un testo in un div che ci consenta di gestire il passaggio del mouse:


Ora, l’effetto ottenuto sarà il seguente:

Passaci sopra con il mouse…Devi avere Mozilla o IE

Invertiamo l’attributo di partenza del div, e utiliziamo la classe transON, passando poi a transOFF

Passaci sopra con il mouse…Devi avere Mozilla o IE

Opacizziamo le immagini al passaggio del mouse

Applichiamo quanto finora visto alle immagini:

trans25
transON
trans75

Il relativo codice è:


Opacizziamo immagini e testo

Proviamo ad applicare la trasparenza contemporaneamente sia a immagini che al testo.

Passaci sopra con il mouse…Devi avere Mozilla o IE. L’opacità è al 25%

Passaci sopra con il mouse…Devi avere Mozilla o IE. L’opacità è al 50%

Passaci sopra con il mouse…Devi avere Mozilla o IE. L’opacità è al 75%

Il relativo codice è:


Immagini opacizzate e link ipertestuali

Complichiamo un po’ le cose e proviamo a creare una immagine, che cambi opacità al passaggio del mouse e che funga anche da collegamento ipertestuale. Iniziamo con il creare un paio di stili ad hoc:


E adesso è il momento di inserire il seguente codice nella pagina html:


Fatto? Ok, il risultato è…

Decisamente interessante. Non rimane ora che fare qualche prova, in attesa della seconda puntata sulla trasparenza con i CSS, nella quale verranno affrontati applicazioni dell’opacità davvero attraenti.

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