2.0 Reloaded

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Version 2.0

The version originally planned as the first release, except for
a couple of data-eating bugs that just won’t seem to go away;
no free upgrades or the company would go bankrupt.


Versione 2.0

La versione originalmente pianificata come primo rilascio, eccetto
che per un paio di bug in grado di trangugiarsi i dati e che non sembrano
volersi togliere di torno; niente aggiornamenti gratuiti o l’azienda finisce
in bancarotta.

[Via GNU Jokes]

Finalmente anche Microsoft in GPL3

In basic terms, as Moglen explained to the online audience, the new version of the license would make Microsoft subject to the GPL, because of its distribution of Novell Suse Enterprise Linux coupons. Under the language of the license, Microsoft would then be prevented from pursuing patent claims against the broader Linux community. Not just Novell’s Linux users would be protected.

In poche parole, come spiega da Moglen, la nuova versione della licenza (GPL3), renderebbe Microsoft soggetta alla GPL, dato che (Microsoft) distribuisce i coupon per Novell Suse Enterprise Linux. Nei termini della licenza, a Microsoft sarebbe impedito di perseguire ogni rivalsa sui brevetti contro la più ampia comunità Linux. Non sarebbero protettisolo gli utenti di Novell Linux.

When GPL 3 goes into effect, every Microsoft coupon handed to somebody, which results in the shipment of a Novell Server Edition product to that coupon-holder, will result in a conveyance of broad patent defenses to parties throughout the community.

Quando la GPL 3 entrerà in vigore, ogni coupon Microsoft offerto a qualcuno, il quale avrà come effetto la consegna di un prodotto Novell Server Edition al detentore stesso del coupon, avrà come effetto il trasferimento del titolo di difesa conveyance nei confronti dei brevetti alla comunità (Linux)

The coupons have no expiration date, and Microsoft can be sure that some coupons will be turned into Novell in return for software after the effective date of GPL 3. Once that has happened, patent defenses will, under the license, have moved out into the broad community and be available to anybody who Microsoft should ever sue for infringement.

I coupon non hanno una data di scadenza e Microsoft può stare certa che dopo l’entrata in vigore della GPL 3 alcuni di essi verranno girati a Novell in cambio di software. Una volta che ciò sarà accadute, le difesa contro i brevetti (detenuti da Microsoft), saranno, nei termini della licenza, estese all’intera comunità e disponibili a chiunque Microsoft dovesse perseguire per violazione dei brevetti.

Ecco il passo della GPL 3 che sembra dare qualche problema a Microsoft e sul quale si incentra l’interpretazione di Moglen:

If, pursuant to or in connection with a single transaction or arrangement, you convey, or propagate by procuring conveyance of, a covered work, and grant a patent license providing freedom to use, propagate, modify or convey a specific copy of the covered work to any of the parties receiving the covered work, then the patent license you grant is automatically extended to all recipients of the covered work and works based on it.

Se conformemente a o in connessione con una singola transazione o accordo, trasferiti o distribuite trasferendo la proprietà di, un’opera coperta (da GPL 3), e concedete una licenza di brevetto che offra libertà di uso, distribuzione, modifica o cessione di una specifica copia dell’opera coperta (da GPL 3) a una qualsiasi delle parti che ricevono l’opera, allora la licenza di brevetto che garantitei viene automaticamente estesa a tutti coloro che hanno ricevuto l’opera e i lavori basati su di essa.

Dato che la GPL 3 è una licenza, fate fede all’originale e non alla mia approssimativa traduzione.

C’è da dire che Microsoft contesta questa interpretazione di Moglen, ma chissà…Per una volta sembra che lo slogan “Per sempre”, tanto caro ai nostri fornitori di telefonia mobile sia a svantaggio di chi lo proferisce e non di chi lo subisce.

E poi c’è gente che si lamenta dell’accordo fra Microsoft e Novell…

[Via Growklaw, Seattlepi, Pollycoke]

La coda lunga sul “Giornale”

Interessante articolo a pagina 32 sulla coda lunga e Chris Anderson, a pagina 32 del giornale, a cura di Gian Paolo Serino.

Chiaro, agile, semplice, una discreta introduzione all’argomento per chi non ne sappia alcunché, potete leggerlo online.

Ops, non sapevo che La coda lunga fosse pubblicato da codice edizioni (253 pagg, 19 euro).

En passant, si cita anche lulu.com, giusto per essere tutti scrittori. Non si sa mai che si riesca ad aprire un flame fra blogger e scrittori almeno pari a quello interessantissimo fra blogger e giornalisti.

Sempre a pagina 32, Luca Crovi parla di Kai Zen e l’interazione con i contenuti in CC.

Mmmm…dovrò provare Dailylit.

DRM, comprenderli in maniera semplice

Cosa sono i DRM, in realtà? Servono davvero solo e principalmente a limitare i modi di utilizzo di una risorsa digitale? Ecco come questi vengono spiegati, in maniera semplice e chiara, da Leonardo Chiariglione:

 So, let’s first clear this one by stating the obvious: “DRM is a means to manage rights with digital technologies”. The definition is a tautology but when there is confusion the best is to start from the obvious. If I create a file and, before sending it, I digitally sign it, I am using a form of DRM because I digitally manage my right make sure that the recipients of my file are informed if somebody has tampered with it. Ditto if I send an email with PGP.

It is apparently a different story if I release an MP3 file of a song composed and played by me with a Creative Commons (CC) licence. In this case I am managing my author’s and performer’s rights attaching (or making reference to) a human readable licence. If, however, I express the CC licence in a computer-readable form, I digitally manage my rights, i.e. I apply DRM.

There are, however, people who add to the DRM (management) technologies described above other (protection) technologies in order to physically force people to comply with their expressed rights. It is an abuse of words to call these technologies DRM (even the most oppressive of managers do not make recourse to physical forcing), but I do not object as long as the original “M as in management” meaning is not forfeited.

 

E se mettessi sotto copyright il giardino di casa tua?

copyrightprotectedarea.jpgLeggendo questa notizia su Boing Boing, viene da riflettere su come un utilizzo banalmente errato del copyright, e lo è visto che non si può impedire a qualcuno di scattare una foto a un volatile su suolo pubblico adducendo un copyright sull’area, esemplifichi in realtà l’utilizzo prevalente di questo strumento: mantenere una posizione di rendita.

Certo, il fotografo ci campa con le foto al volatile, ma non per questo può addurre richieste improponibili. Certo, l’industria del multimedia ci campa con l’audio/video/stampa, ma non per questo può addurre richieste improbabili.